Il grande deposito del grano, che trovava posto tra la parete esterna del casale e la torre, è stato riadattato e mutato in chiesa per disposizione di Ruggero il normanno che nel 1092 volle trasformare quella che poteva divenire una roccaforte araba in un´abbazia degli agostiniani, centro per l´evangelizzazione dei musulmani residenti nelle campagne.
La chiesa, a navata unica, presenta tre piccole absidi tra le quali si trova una lapide che ricorda la sua consacrazione nel 1153, mentre era feudatario di Caltanissetta Goffredo Licio di Montescaglioso.
In fondo alla chiesa un grande fonte battesimale, scavato in un unico blocco di pietra arenaria da maestranze locali che lo decorarono con le palmette tipiche della cultura musulmana, è sovrastato da “Crocifisso dello staglio”, dipinto su legno nel 1400.
Sulle pareti di nuda pietra sono visibili affreschi tardo-quattrocenteschi: “Il Cristo benedicente”, “Lo studio di Sant’Agostino” e “La messa di San Gregorio”.
Testo a cura di Rosanna Zaffuto Rovello