Resti di muratura che insistono sul costone roccioso fanno pensare a cortine murarie che racchiudevano un’ampia superficie, all’interno della quale si sviluppavano le tre torri, simbolo della città, di cui rimangono solo resti di quella centrale e della torre di vedetta a nord. Alcuni lavori di scavo hanno permesso di individuare le cisterne dell´acqua piovana, una delle quali venne adoperata come carcere almeno sino alla fine del XV secolo.
Scavi ottocenteschi avevano messo in luce l´imbocco di una galleria sotterranea, probabilmente una via di fuga dal castello, che venne però subito richiusa e murata, alimentando così le molte leggende che parlano di una Caltanissetta sepolta, di cunicoli segreti che attraversano tutta la città con un reticolo nascosto e sconosciuto.
Tra le macerie del castello subito dopo il suo crollo, venne trovato un sepolcro con il corpo della principessa Adelasia, nipote del re Ruggero, che indossava un vestito di velluto verde e una corona metallica sul capo. Il ritrovamento, riportato dalle cronache del tempo, ha fatto nascere la leggenda della bellissima principessa normanna, morta infelice nel castello di Pietrarossa, il cui fantasma si aggira ancora tra i ruderi delle alte torri.
Testo a cura di Rosanna Zaffuto Rovello